Dove tutto è iniziato

LA NOSTRA STORIA

Dove tutto è iniziato

La nostra storia

Abbiamo iniziato a Torino nel quartiere “Barriera di Milano” nel 1980. Stavamo in strada, nei bar, sulle panchine, nei giardinetti, cercando l’incontro con i giovani sbandati, tossicodipendenti, per diventare, un po’ alla volta, loro amici. Vivevamo le giornate insieme, incontrando i vari gruppetti o bande, sperando di arrivare ad un colloquio personale con ognuno. Man mano incontravamo situazioni piene di solitudine e di sofferenza e noi cercavamo di condividerle.
LA NOSTRA CASA

Casa Assisi

Infine, dopo trent’anni di vita vissuta in questo modo, in mezzo ai giovani, ai loro drammi e alle sofferenze di tante famiglie, nel settembre del 2010 siamo venuti ad abitare a Capodacqua di Assisi con undici dei nostri ragazzi che avevano fatto con noi il cammino di recupero. Viviamo e preghiamo insieme. Col passare dei giorni, alcuni di loro trovano lavoro e vanno ad abitare in posti vicino a noi. Nel frattempo il Signore, ancora una volta, fa sentire nel nostro cuore la sua voce, che ci fa capire di accogliere le ragazze madri coi loro bimbi, donne che subiscono violenza, giovani che escono dal carcere e non hanno un luogo dove andare.

“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.”

Barriera di Milano

Cominciare dalla strada, a Torino, nel quartiere “Barriera di Milano”, ci ha messi di fronte a tante storie fatte di sofferenza e solitudine. Vite che cercavamo di avvicinare e condividere. I giovani che incontravamo però, un po’ alla volta, ci venivano portati, perché venivano arrestati e portati in carcere. Difronte a questa drammatica realtà è maturata in noi, frutto dell’amicizia, l’esigenza di andare a trovarli e portar loro conforto e speranza. Per circa 20 anni siamo andati in carcere e altri giovani, venuti a conoscenza della nostra presenza, ci volevano incontrare. Siamo diventati assistenti volontari penitenziari e abbiamo visto tante situazioni difficili. Stando un po’ sulla strada e in carcere, conoscendo di più i problemi di questi ragazzi, siamo arrivati alle loro famiglie, all’interno delle quali sono presenti tanti drammi. Nel frattempo, in quegli anni Ottanta e Novanta, parecchi di questi nostri ragazzi si ammalavano di AIDS e noi stavamo loro vicini, aiutandoli a non sentirsi soli di fronte al grande peso della morte. Cercando di condividere sempre di più la loro esistenza così tribolata, abbiamo conquistato la loro amicizia, il loro rispetto e la loro stima.

Casa Ferrere

Dopo dodici anni di strada, dietro alle loro richieste di aiuto, abbiamo aperto le comunità. Nel 1992 abbiamo aperto la prima comunità a Ferrere d’Asti, all’epoca anche sede legale della nostra Associazione. Abbiamo vissuto con i ragazzi che volevano dare una svolta alla loro vita. Alla base di tutto, abbiamo sempre messo la fiducia nella divina Provvidenza e abbiamo deciso di non chiedere le rette a nessuno, né alle strutture pubbliche, né alle famiglie. Volevamo che i ragazzi potessero toccare con mano il grande valore educativo della gratuità e imparassero così ad apprezzare di nuovo le piccole cose, a ringraziare per i tanti doni sparsi durante la giornata, a non pretendere e a non dare nulla per scontato. Perché le persone, quando sentono l’affetto degli altri, cominciano a rifiorire.Intanto anche noi abbiamo imparato qualcosa insieme a loro: quanto è grande la vita, l’amore, la sofferenza, la gioia della rinascita e la ricostruzione della loro vita. Ben presto la nostra casa di Ferrere non è più stata sufficiente e siamo andati alla ricerca di un altro luogo per non dire di no a quei ragazzi che avevano bisogno del nostro aiuto per cambiare la loro vita.

Casa Alice

La Divina Provvidenza, grazie ad un nostro amico, ci ha fatto trovare una casa ad Alice Superiore, nei pressi di Ivrea. Abbiamo ricevuto tutti gli aiuti necessari per poterla ristrutturare. Nel 1993 abbiamo accolto i primi ragazzi. Intanto la Divina Provvidenza ha guidato le nostre giornate e non ci ha fatto mai mancare il necessario per vivere.

Casa Chieri

I ragazzi aumentavano e nel 1996 abbiamo aperto la nostra terza comunità a Chieri. Era una proprietà del Cottolengo di Torino che ci veniva data in comodato d’uso. Dal 2001 al 2006 abbiamo ospitato ragazze madri con i loro bimbi e giovani donne che volevano lasciare la strada della prostituzione. È stata un’esperienza dura, ma molto bella, perché alcune di queste mamme sono riuscite a inserirsi bene nella società e dare ai loro bimbi dignità e sicurezza.

Casa Pralormo

Nel 2007, coi dovuti permessi, abbiamo venduto la casa di Alice Superiore e ne abbiamo comprata una a Dusino San Michele (AT) sempre per accogliere i nostri ragazzi. Abbiamo fatto questa scelta per avere più vicine le nostre case, poiché Alice Superiore era troppo lontana da raggiungere quotidianamente. Dal 2007 abbiamo iniziato una nuova esperienza. Con alcuni dei nostri ragazzi, che avevano già terminato il programma di recupero, ogni giovedì sera ci recavamo alla stazione ferroviaria “Porta Susa” di Torino per incontrare i senza tetto. Portavamo loro cibo, bevande calde, indumenti, coperte e soprattutto tanta amicizia, tanto ascolto e condivisione. È successa una cosa molto bella. Alcuni di loro, un po’ alla volta, sentendo la nostra amicizia, hanno lasciato la stazione, ma soprattutto hanno lasciato la loro vecchia vita, fatta di solitudine e di tanti rischi, per venire da noi, nella nostra casa di Pralormo, ottenuta in comodato d’uso e aperta nel 2008. Abbiamo affittato degli alloggi nei paesi vicini per i ragazzi che finivano il percorso rieducativo in comunità e cominciavano la fase delicata del “rientro” in società. Un modo per continuare a dare loro delle regole, un responsabile, ma anche per rendere più graduale il passaggio dalla comunità alla vita sociale. Abbiamo anche affittato degli alloggi per alcuni dei nostri ragazzi che hanno finito tutto il percorso e per mamme coi loro bimbi per dare loro la possibilità di trovare una sistemazione.